venerdì 25 dicembre 2009
Isaia 53
Chi di noi ha creduto alla notizia che abbiamo ricevuto?
Chi di noi vi ha visto la mano di Dio?
Davanti al Signore infatti il suo servo è cresciuto come una pianticella,
come una radice in terra arida.
Non aveva né dignità né bellezza, per attirare gli sguardi.
Non aveva prestanza, per richiamare l'attenzione.
Noi l'abbiamo rifiutato e disprezzato;
come un uomo pieno di sofferenze e di dolore.
Come uno che fa ribrezzo a guardarlo, che non vale niente,
e non lo abbiamo tenuto in considerazione.
Eppure egli ha preso su di sé le nostre malattie,
si è caricato delle nostre sofferenze,
e noi pensavamo che Dio lo avesse castigato, percosso e umiliato.
Invece egli è stato ferito per le nostre colpe,
è stato schiacciato per i nostri peccati.
Egli è stato punito, e noi siamo stati salvati.
Egli è stato percosso, e noi siamo guariti.
Noi tutti eravamo come pecore smarrite, ognuno seguiva la sua strada.
Ma il Signore ha fatto pesare su di lui le colpe di tutti noi.
Egli si è lasciato maltrattare, senza opporsi e senza aprir bocca,
docile come un agnello condotto al macello,
muto come una pecora davanti ai tosatori.
È stato arrestato,
giudicato e condannato,
ma chi si è preoccupato per lui?
È stato eliminato dal mondo dei vivi,
colpito a morte per i peccati del suo popolo.
È stato sepolto con i criminali,
si è trovato con i ricchi nella tomba.
Eppure non aveva commesso alcun delitto,
non aveva ingannato nessuno.
Ma il Signore ha voluto castigarlo
e lo ha fatto soffrire.
Lui, suo servo, ha dato la vita
come un sacrificio per gli altri;
avrà discendenza e vivrà a lungo.
Realizzerà il progetto del Signore.
Il Signore dichiara:
"Dopo tante sofferenze, egli, il mio servo, vedrà la luce
e sarà soddisfatto di quel che ha compiuto.
Infatti renderà giusti davanti a me un gran numero di uomini,
perché si è addossato i loro peccati.
Perciò lo pongo tra i grandi, e parteciperà alla gloria dei potenti.
Perché si è consegnato alla morte e si è lasciato mettere tra i malfattori.
Ha preso su di sé le colpe di tutti gli altri ed è intervenuto a favore dei peccatori".
Chi di noi vi ha visto la mano di Dio?
Davanti al Signore infatti il suo servo è cresciuto come una pianticella,
come una radice in terra arida.
Non aveva né dignità né bellezza, per attirare gli sguardi.
Non aveva prestanza, per richiamare l'attenzione.
Noi l'abbiamo rifiutato e disprezzato;
come un uomo pieno di sofferenze e di dolore.
Come uno che fa ribrezzo a guardarlo, che non vale niente,
e non lo abbiamo tenuto in considerazione.
Eppure egli ha preso su di sé le nostre malattie,
si è caricato delle nostre sofferenze,
e noi pensavamo che Dio lo avesse castigato, percosso e umiliato.
Invece egli è stato ferito per le nostre colpe,
è stato schiacciato per i nostri peccati.
Egli è stato punito, e noi siamo stati salvati.
Egli è stato percosso, e noi siamo guariti.
Noi tutti eravamo come pecore smarrite, ognuno seguiva la sua strada.
Ma il Signore ha fatto pesare su di lui le colpe di tutti noi.
Egli si è lasciato maltrattare, senza opporsi e senza aprir bocca,
docile come un agnello condotto al macello,
muto come una pecora davanti ai tosatori.
È stato arrestato,
giudicato e condannato,
ma chi si è preoccupato per lui?
È stato eliminato dal mondo dei vivi,
colpito a morte per i peccati del suo popolo.
È stato sepolto con i criminali,
si è trovato con i ricchi nella tomba.
Eppure non aveva commesso alcun delitto,
non aveva ingannato nessuno.
Ma il Signore ha voluto castigarlo
e lo ha fatto soffrire.
Lui, suo servo, ha dato la vita
come un sacrificio per gli altri;
avrà discendenza e vivrà a lungo.
Realizzerà il progetto del Signore.
Il Signore dichiara:
"Dopo tante sofferenze, egli, il mio servo, vedrà la luce
e sarà soddisfatto di quel che ha compiuto.
Infatti renderà giusti davanti a me un gran numero di uomini,
perché si è addossato i loro peccati.
Perciò lo pongo tra i grandi, e parteciperà alla gloria dei potenti.
Perché si è consegnato alla morte e si è lasciato mettere tra i malfattori.
Ha preso su di sé le colpe di tutti gli altri ed è intervenuto a favore dei peccatori".
giovedì 18 giugno 2009
martedì 31 marzo 2009
lunedì 30 marzo 2009
Gli uccelli
In cielo non volano solo gli aerei, i razzi, i satelliti, le "parole grosse". Soffermiamoci ad ammirare ed ascoltare i voli e i suoni di meravigliosi uccelli che rallegrano le nostre città e territori. Attenzione però a non essere vittima delle loro "vendette", perchè se è vero che non seminano e non mietono, adempiono alle loro "funzioni biologiche" in modo molto "preciso" ed "intelligente" :)
Olimpic Top Gun Birds. Questi sono uccelli "iper-ammaestrati" ed "allenati".
mercoledì 18 marzo 2009
lunedì 16 marzo 2009
UMANO
Son forte come una roccia
son delicato come un fiore che sboccia
guarda che mani che ho
guarda che piedi che ho
guarda che cuore che ho
guarda che mondo che ho
guarda che frutta che ho piena di vitamina
senti che ritmo mi hermano senti che gasolina
son forte come una roccia son delicato come un fiore che sboccia
UMANO UMANO UMANO UMANO UMANO UMANO UMANO UMANO UMANO UMANO
guarda che cielo che ho guarda che sogni che ho
guarda che dubbi che ho e che progetti che ho
guarda che frutta che ho piena di vitamina
senti che ritmo mi hermano senti che gasolina
son forte come una roccia
son delicato come un fiore che sboccia.
giovedì 5 marzo 2009
L'Albero - Jovanotti
Prendo il sole in faccia bevo molta pioggia (2v)
io non ho problemi a convivere con gli altri sono pronto ad accettare la mia sorte
sono consapevole del fatto che più o meno presto o tardi ci sarà per me la morte
quella che Totò ha definito la livella e che alla fine ci livella tutti uguali
alberi bestiole re profeti presidenti calciatori poveretti ed animali.
Non rivendico nessuna appartenenza tranne quella al mondo degli esseri viventi
col diritto di affondare le radici
sogno un universo dove ogni differenza sia la base per poter essere amici
prendo il sole in faccia bevo molta pioggia
proprio come un albero mi colloco nel mezzo tra la terra e il cielo proprio a metà via
opero una sintesi tra luce e clorofilla equilibrio di sostanza ed energia.
Ueikap!
“spirito che vivi nello scarico delle macchine
dimmi cos'è cos'è quello sporco che mi rimane in faccia
quando vado in giro con il motorino
sarà mica il nero del mio destino
no,no,no,no,nooooo”
Da “Ueikap” – L’albero - Jovanotti
Io aggiungerei:
spirito che vivi nello scarico degli “automotorini”
dimmi cos’è cos’è quello sporco che mi rimane in faccia
quando vado in giro con la bici ed i miei piedini
non sarà mica il nero dei nostri destini
se continua così mi sa tanto di sì, sì, sì, sì, purtroppo sì!!!!!!!
Ueikap!
dimmi cos'è cos'è quello sporco che mi rimane in faccia
quando vado in giro con il motorino
sarà mica il nero del mio destino
no,no,no,no,nooooo”
Da “Ueikap” – L’albero - Jovanotti
Io aggiungerei:
spirito che vivi nello scarico degli “automotorini”
dimmi cos’è cos’è quello sporco che mi rimane in faccia
quando vado in giro con la bici ed i miei piedini
non sarà mica il nero dei nostri destini
se continua così mi sa tanto di sì, sì, sì, sì, purtroppo sì!!!!!!!
Ueikap!
venerdì 30 gennaio 2009
Il Creato lodi il Signore
Alleluia.
Lodate il Signore dai cieli,
lodatelo nell`alto dei cieli.
Lodatelo, voi tutti, suoi angeli,
lodatelo, voi tutte, sue schiere.
Lodatelo, sole e luna,
lodatelo, voi tutte, fulgide stelle.
Lodatelo, cieli dei cieli,
voi acque al di sopra dei cieli.
Lodino tutti il nome del Signore,
perché egli disse e furono creati.
Li ha stabiliti per sempre,
ha posto una legge che non passa.
Lodate il Signore dalla terra,
mostri marini e voi tutti abissi,
fuoco e grandine, neve e nebbia,
vento di bufera che obbedisce alla sua parola,
monti e voi tutte, colline, alberi da frutto e tutti voi cedri,
voi fiere e tutte le bestie,
rettili e uccelli alati.
I re della terra e i popoli tutti,
i governanti e i giudici della terra,
i giovani e le fanciulle,
i vecchi insieme ai bambini
lodino il nome del Signore:
perché solo il suo nome è sublime,
la sua gloria risplende sulla terra e nei cieli.
dal Salmo 148
Lodate il Signore dai cieli,
lodatelo nell`alto dei cieli.
Lodatelo, voi tutti, suoi angeli,
lodatelo, voi tutte, sue schiere.
Lodatelo, sole e luna,
lodatelo, voi tutte, fulgide stelle.
Lodatelo, cieli dei cieli,
voi acque al di sopra dei cieli.
Lodino tutti il nome del Signore,
perché egli disse e furono creati.
Li ha stabiliti per sempre,
ha posto una legge che non passa.
Lodate il Signore dalla terra,
mostri marini e voi tutti abissi,
fuoco e grandine, neve e nebbia,
vento di bufera che obbedisce alla sua parola,
monti e voi tutte, colline, alberi da frutto e tutti voi cedri,
voi fiere e tutte le bestie,
rettili e uccelli alati.
I re della terra e i popoli tutti,
i governanti e i giudici della terra,
i giovani e le fanciulle,
i vecchi insieme ai bambini
lodino il nome del Signore:
perché solo il suo nome è sublime,
la sua gloria risplende sulla terra e nei cieli.
dal Salmo 148
domenica 11 gennaio 2009
I cieli raccontano la gloria di Dio.
Iniziando l'anno ed ogni giorno, ci si rivolge alle stelle per sapere quale sarà la sorte, la strada, il destino, il bene, il male.
Ci si crede o per curiosità, si pensa di conoscere o per ignoranza ci si lascia influenzare dai media che esse abbiano quelle cose da dirci.
Ho immaginato il Pastorello Davide mentre di giorno e di notte, prendendosi cura delle pecore, osservava il cielo, la terra e veniva ispirato a scrivere poesie come questa.
I cieli raccontano la gloria di Dio
e il firmamento annunzia l'opera delle sue mani.
Un giorno rivolge parole all'altro,
una notte comunica conoscenza all'altra.
Non hanno favella, né parole;
la loro voce non s'ode,
ma il loro suono si diffonde per tutta la terra,
i loro accenti giungono fino all'estremità del mondo.
Là, Dio ha posto una tenda per il sole,
ed esso è simile a uno sposo ch'esce dalla sua camera nuziale;
gioisce come un uomo forte lieto di correre la sua corsa.
Egli esce da una estremità dei cieli,
e il suo giro arriva fino all'altra estremità;
e nulla sfugge al suo calore.
dal Salmo 19 del Re Davide
Ci si crede o per curiosità, si pensa di conoscere o per ignoranza ci si lascia influenzare dai media che esse abbiano quelle cose da dirci.
Ho immaginato il Pastorello Davide mentre di giorno e di notte, prendendosi cura delle pecore, osservava il cielo, la terra e veniva ispirato a scrivere poesie come questa.
I cieli raccontano la gloria di Dio
e il firmamento annunzia l'opera delle sue mani.
Un giorno rivolge parole all'altro,
una notte comunica conoscenza all'altra.
Non hanno favella, né parole;
la loro voce non s'ode,
ma il loro suono si diffonde per tutta la terra,
i loro accenti giungono fino all'estremità del mondo.
Là, Dio ha posto una tenda per il sole,
ed esso è simile a uno sposo ch'esce dalla sua camera nuziale;
gioisce come un uomo forte lieto di correre la sua corsa.
Egli esce da una estremità dei cieli,
e il suo giro arriva fino all'altra estremità;
e nulla sfugge al suo calore.
dal Salmo 19 del Re Davide
sabato 10 gennaio 2009
Parlami come il vento fra gli alberi...
Parlami come il vento fra gli alberi
Parlami come il cielo con la sua terra.
Non ho difese ma
Ho scelto di essere libero
Adesso è la verità
L'unica cosa che conta...
...Siamo nella stessa lacrima,
come un sole e una stella,
Luce che cade dagli occhi,
sui tramonti della mia terra.
Il sole mi parla di te... mi stai ascoltando? Ora
La luna mi parla di te... avrò cura di tutto quello che mi hai dato...
Ascoltami...
Ascoltati.
da Luce (Tramonti a Nord-Est)
Elisa
Parlami come il cielo con la sua terra.
Non ho difese ma
Ho scelto di essere libero
Adesso è la verità
L'unica cosa che conta...
...Siamo nella stessa lacrima,
come un sole e una stella,
Luce che cade dagli occhi,
sui tramonti della mia terra.
Il sole mi parla di te... mi stai ascoltando? Ora
La luna mi parla di te... avrò cura di tutto quello che mi hai dato...
Ascoltami...
Ascoltati.
da Luce (Tramonti a Nord-Est)
Elisa
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