Alleluia.
Lodate il Signore dai cieli,
lodatelo nell`alto dei cieli.
Lodatelo, voi tutti, suoi angeli,
lodatelo, voi tutte, sue schiere.
Lodatelo, sole e luna,
lodatelo, voi tutte, fulgide stelle.
Lodatelo, cieli dei cieli,
voi acque al di sopra dei cieli.
Lodino tutti il nome del Signore,
perché egli disse e furono creati.
Li ha stabiliti per sempre,
ha posto una legge che non passa.
Lodate il Signore dalla terra,
mostri marini e voi tutti abissi,
fuoco e grandine, neve e nebbia,
vento di bufera che obbedisce alla sua parola,
monti e voi tutte, colline, alberi da frutto e tutti voi cedri,
voi fiere e tutte le bestie,
rettili e uccelli alati.
I re della terra e i popoli tutti,
i governanti e i giudici della terra,
i giovani e le fanciulle,
i vecchi insieme ai bambini
lodino il nome del Signore:
perché solo il suo nome è sublime,
la sua gloria risplende sulla terra e nei cieli.
dal Salmo 148
venerdì 30 gennaio 2009
domenica 11 gennaio 2009
I cieli raccontano la gloria di Dio.
Iniziando l'anno ed ogni giorno, ci si rivolge alle stelle per sapere quale sarà la sorte, la strada, il destino, il bene, il male.
Ci si crede o per curiosità, si pensa di conoscere o per ignoranza ci si lascia influenzare dai media che esse abbiano quelle cose da dirci.
Ho immaginato il Pastorello Davide mentre di giorno e di notte, prendendosi cura delle pecore, osservava il cielo, la terra e veniva ispirato a scrivere poesie come questa.
I cieli raccontano la gloria di Dio
e il firmamento annunzia l'opera delle sue mani.
Un giorno rivolge parole all'altro,
una notte comunica conoscenza all'altra.
Non hanno favella, né parole;
la loro voce non s'ode,
ma il loro suono si diffonde per tutta la terra,
i loro accenti giungono fino all'estremità del mondo.
Là, Dio ha posto una tenda per il sole,
ed esso è simile a uno sposo ch'esce dalla sua camera nuziale;
gioisce come un uomo forte lieto di correre la sua corsa.
Egli esce da una estremità dei cieli,
e il suo giro arriva fino all'altra estremità;
e nulla sfugge al suo calore.
dal Salmo 19 del Re Davide
Ci si crede o per curiosità, si pensa di conoscere o per ignoranza ci si lascia influenzare dai media che esse abbiano quelle cose da dirci.
Ho immaginato il Pastorello Davide mentre di giorno e di notte, prendendosi cura delle pecore, osservava il cielo, la terra e veniva ispirato a scrivere poesie come questa.
I cieli raccontano la gloria di Dio
e il firmamento annunzia l'opera delle sue mani.
Un giorno rivolge parole all'altro,
una notte comunica conoscenza all'altra.
Non hanno favella, né parole;
la loro voce non s'ode,
ma il loro suono si diffonde per tutta la terra,
i loro accenti giungono fino all'estremità del mondo.
Là, Dio ha posto una tenda per il sole,
ed esso è simile a uno sposo ch'esce dalla sua camera nuziale;
gioisce come un uomo forte lieto di correre la sua corsa.
Egli esce da una estremità dei cieli,
e il suo giro arriva fino all'altra estremità;
e nulla sfugge al suo calore.
dal Salmo 19 del Re Davide
sabato 10 gennaio 2009
Parlami come il vento fra gli alberi...
Parlami come il vento fra gli alberi
Parlami come il cielo con la sua terra.
Non ho difese ma
Ho scelto di essere libero
Adesso è la verità
L'unica cosa che conta...
...Siamo nella stessa lacrima,
come un sole e una stella,
Luce che cade dagli occhi,
sui tramonti della mia terra.
Il sole mi parla di te... mi stai ascoltando? Ora
La luna mi parla di te... avrò cura di tutto quello che mi hai dato...
Ascoltami...
Ascoltati.
da Luce (Tramonti a Nord-Est)
Elisa
Parlami come il cielo con la sua terra.
Non ho difese ma
Ho scelto di essere libero
Adesso è la verità
L'unica cosa che conta...
...Siamo nella stessa lacrima,
come un sole e una stella,
Luce che cade dagli occhi,
sui tramonti della mia terra.
Il sole mi parla di te... mi stai ascoltando? Ora
La luna mi parla di te... avrò cura di tutto quello che mi hai dato...
Ascoltami...
Ascoltati.
da Luce (Tramonti a Nord-Est)
Elisa
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