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lunedì 1 marzo 2010

Dean Karnazes ...e cuss'ald fess' iè!?...

Dean Karnazes ...e cuss'ald fess' iè!?...
venerdì 02 marzo 2007
Buona parte dei podisti che conosciamo e con cui ci relazioniamo sono persone assolutamente normali, che corrono per il piacere di farlo e senza particolari grilli per la testa. Ogni tanto scopriamo però che esistono runner fuori dall'ordinario, che compiono imprese al limite dell'immaginazione. Non entriamo nel merito di queste performance, ognuno di voi avrà la propria personale opinione, che ci piacerebbe leggere tra i commenti, ma quest'oggi mi piacerebbe scrivere qualche riga su Dean Karnazes, podista estremo che ha compiuto alcune delle imprese più pazzesche che mi sia capitato di sentire.
Nel nostro paese Dean è poco conosciuto, ma negli Stati Uniti è già considerato una star. Gli americani amano questi personaggi, ma a differenza di atleti di altre discipline, Karnazes di fatica ne ha fatta tanta, ma proprio tanta. Oggi, anche grazie al fisico perfetto e al viso da belloccio, sta riscuotendo un ottimo successo: Sport Illustrated Women l'ha eletto tra i dieci atleti più sexy del mondo e la sua autobiografia "Ultramarathon Man, confessioni di un corridore estremo" è un best seller assoluto.
Ma che ha fatto Dean Karnazes per meritare tutta questa attenzione?! La sua vita, per circa trent'anni, è stata assolutamente normale: una laurea, un lavoro, una famiglia... poi, compiuti i trenta, scatta la folgorazione. La sera del compleanno festeggia al bar con gli amici, quando un'avvenente ragazza si siede al suo tavolo: potrebbe finire come nei film, con i due che escono assieme, diretti verso un amplesso comune, ma Dean preferisce uscire dal locale per mettersi a correre, correre e... correre. Da allora non ha più smesso, se consideriamo che da allora è l’unico uomo al mondo ad aver corso di seguito 350 miglia (563 chilometri) in 80 ore e 44 minuti. Ha corso undici volte la Western State Endurance Run, 160 chilometri su e giù per canyon e montagne nella Sierra Nevada. E un sacco di altri itinerari estremi per dimostrare a se stesso e al mondo che il nostro corpo è perfetto e non ha limiti, se adeguatamente allenato e opportunamente stimolato da una volontà inossidabile. Dean Karnazes è unico nel suo genere, anche se sta certamente facendo proseliti. I maratoneti classici ovviamente ce l'hanno un po' con lui, che però la prende bene ed è solito ribattere: «io corro perché amo la corsa, ogni tanto racconto la mia storia perché spero che possa aiutare gli altri e c’è tanta gente che ha voglia di ascoltarla». Anche nel fisico Dean è diverso dai colleghi ultracorridori. Loro sono solitamente piccoli, magri, rinsecchiti, mezzi storti per la fatica; lui ha un corpo solido come una roccia, «scolpito» in ogni centimetro di muscolo (come lui stesso si definisce nell’autobiografia, un po’ vanesio, ma pienamente giustificato), perché oltre a macinare chilometri, solleva pesi, va in windsurf, nuota, fa push-up, pull-up, sit-up.
La domanda ovvia, che tutti gli fanno è: chi te lo fa fare? Dean Karnazes ha molte risposte pronte. «Per sfuggire all’ordinario». «Per essere umile». «Perché se non lo facessi sarei pigro e depresso e trascorrerei troppo tempo sul divano».
Scritto da Boskizzi aka Max Boschini
Approfondimenti:
www.ultramarathonman.com
www.sannicolarunners.it/deankarnazes.html